Il più grande pericolo in tempo di turbolenza non è la turbolenza, è agire con la logica di ieri – Peter Drucker

Covid-19

La stretta di mano. In origine era un segno di pace. Nel mondo antico questo gesto provava che non si impugnasse un’arma e, muovendo le mani unite, si verificava che l’altro non nascondesse un’arma nella manica. Oggi, quello stesso gesto, è diventata l’arma e rappresenta il pericolo. Il tocco, il contatto, sono ovunque nelle nostre vite; così, se ci viene tolta questa millenaria tradizione, cerchiamo un sostituto – come il contatto dei piedi o dei gomiti – per riappropriarci di quel primordiale atto che è alla base dell’attaccamento fin dalla nascita: il contatto.

Abbiamo scoperto che la psicoterapia online funziona. Ci vorrà però del tempo perchè le persone possano ricostruire quel senso di fiducia nel contatto e nella vicinanza, sentendosi realmente a proprio agio, gli uni con gli altri.

La vita di ognuno di noi è cambiata, ma il distanziamento fisico che è stato necessario ha solo enfatizzato quanto il bisogno di connessione dell’essere umano non cambierà. Abbiamo già imparato a rendere più eloquente la comunicazione usando lo sguardo, facendo a meno del contatto fisico.

La pandemia ha cambiato il modo in cui passiamo il tempo con noi stessi, ha cambiato le dinamiche di coppie, famiglie, amici, gruppi di ogni tipo e di tutte le età. Ci ha tolto la possibilità di accompagnare chi amiamo nei passaggi più importanti e significativi della vita, compreso l’ultimo. Abbiamo dovuto adattarci velocemente ad una nuova normalità, e adesso ci troviamo spiazzati e dubbiosi su cosa significherà realmente “tornare alla normalità” e incerti della nostra capacità e volontà di farlo.

É necessario adesso darci la possibilità di capire a fondo cosa significa per noi “incertezza”. E cosa ha significato nella nostra vita ben prima del 2020. Ognuno di noi ha vissuto, e continuerà a vivere, gli effetti di questa pandemia in modo unico e complesso. Quello che sappiamo per certo è che tutto ciò che abbiamo vissuto è dicibile, comunicabile.

Il dolore, la paura, la perdita, tutto può diventare meno soverchiante e condurre alla crescita nel momento in cui ci permettiamo di assecondare il nostro innato bisogno di contatto usando la parole.